Una nuova rivoluzione industriale: il 4.0 e le tecnologie abilitanti
Industria 4.0 è la rivoluzione che il settore industriale, e non solo, si prepara ad affrotnare. Se le grandi aziende hanno da tempo avviato sperimentazioni nei propri stabilimenti, introducendo tecnologie 4.0, per le pmi tale processo va a rilento.
Tuttavia, grazie anche al “Piano nazionale Industria 4.0” varato dal Ministero dello Sviluppo Economico, piccole e medie aziende iniziano a prendere coscienza del cambiamento in essere.
Nei fatti, la rivoluzione 4.0 è l’introduzione e l’applicazione delle tecnologie che hanno caratterizzato la rivoluzione digitale, nei processi produttivi industriali e lavorativi. Non solo, molti dei prodotti che conosciamo diventeranno 4.0, cioè connessi e capaci di interagire con l’uomo. Un cambio epocale per le nostre vite, che avrà la stessa carica dirompente degli altre cosiddette “rivoluzioni industriali”.
E’ quindi essenziale per gli attori economici l’investimento in nuove tecnologie e in personale formato per utilizzarle. Per quanto riguarda l’Italia, il piano del governo individua ben nove tecnologie abilitanti. Al centro dell’attenzione, le tecnologie collaborative, come i robot, anzi CoBot (da Cooperative Robots), che condivideranno con gli uomini alcune mansioni, essendo capaci di interagire e apprendere.
Accanto a queste, vi è la parte di uso e gestione dei dati. Nuovo dispositivi elettronici sono in grado di tracciare il processo produttivo in ogni suo momento, come anche la vita quotidiana di un prodotto. Questi dati, immagazzinati e utilizzabili grazie alle connessioni tra il prodotto e i data centre dell’azienda, permetteranno manutenzioni più accurate e il lancio di prodotti qualitativamente migliori.
L’alto potenziale di queste tecnologie implica cambiamenti radicali nel processo produttivo. Ma da qui passa la strada per il futuro.
Luca Della Maggiora